Eccoci qua, siamo a maggio! Il mese del venticello a fine giornata, della luce del sole che ci inonda fino a sera, dei prati pieni di fiori già sbocciati, e tra questi ce n’è uno che è il più bello di tutti: Maria Santissima. Stella del mare, Madre di Dio, Modello di vita… la Vergine era tutto questo per San Domenico. E per noi chi è?
A me piace pensarla, insieme a lui, come il modello del credente per eccellenza. È lei che ci fa vedere come vivere la fede che Dio ci ha donato, sperimentando quella fiducia inarrestabile proprio davanti alle paure nel momento del suo “fiat”. È proprio nel momento della chiamata di Dio in lei che ci insegna a non aver paura, ci invita a crescere nella fede insieme a lei, proprio come una mamma. Più di una mamma aggiungerei. È Colei che ci sta accanto, ci sostiene, forse dicendo poche cose ma essenziali, facendo alle volte silenzio, quel silenzio proprio della contemplazione e dell’attesa. L’evangelista Luca ci da un punto di partenza: siamo al sesto mese, dopo l’annuncio dell’angelo a Zaccaria, quando avviene quello a Maria.
“Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria"
Vi presento Maria, una giovane ragazza di Nazaret che all’età di 16 anni scopre la categoria dell’impossibile. Davanti alla notizia dell’angelo, infatti, non capisce cosa stia succedendo veramente ma a differenza di Zaccaria, che prima di accogliere un dato di fede, deve capire, lei chiede: “come è possibile?” cioè“ come si fa per farlo accadere?” È una logica completamente ribaltata quella di Maria, perché una cosa è capirle le cose, una cosa è viverle.
Ci sono molte cose della nostra vita che non riusciamo a capire, che non ci spieghiamo e siamo subito in preda all’ ansia e alla paura. Maria, oggi, avrebbe risposto così: “ Ok, ci sono! Mi butto” ovvero CREDO a quello che mi dici anche se non è come me lo aspetto, anche se non capisco fino in fondo. In poche parole, scommette tutto, da tutta se stessa, per Dio. È come se ci dicesse ancora: se vuoi capirle le cose, non le conoscerai mai ma FIDATI e conoscerai ogni cosa!
Anche la croce per esempio, non me la spiego. Come si fa a spiegarlo quel dolore di Gesù che muore in croce? Come faccio a spiegarlo il fatto che ci sono dei dolori nella mia vita che mi fanno male? Questo mi fa dire che la vita o il dolore non si capisce, ma si VIVE. Solo così è possibile una trasformazione in noi attraverso quel dolce Spirito che se accolto, come ha fatto Maria, ci plasma, ci modella, ci fa diventare più umani e attenti all’altro, ci fa guardare, non i nostri piedi, ma ci fa alzare lo sguardo per contemplare l’orizzonte che è proprio davanti a noi, alla nostra portata e si chiama volontà di Dio, cioè un progetto a cui aderire, un motivo per cui vale la pena spendere la vita, un Qualcuno a cui dire Sì! E ne deve valere la GIOIA, sempre!
Certo tutti noi, come Maria, siamo turbati difronte alla chiamata a cooperare e vivere un progetto così inaspettato e… diciamocelo, anche un po’ strano, perché è un evento che può sconvolgere la nostra fede. E qui entra in gioco il CORAGGIO di Maria che mette Dio al CENTRO della sua vita anche nell’incertezza e nella paura. Forse abbiamo proprio bisogno di questo “Si” di Maria per poter vivere anche noi fino in fondo quel “piena di grazia”. E crederci veramente che tutto in noi e intorno a noi è grazia!!!
Anche se noi non ci crediamo alle volte, Dio non si stanca mai di dircelo! Dio ci fa vincere la paura facendoci sbattere contro di essa, Lui ci porta lì dove sono le nostre paure più grandi e arrivati lì, possiamo fare la sconvolgente scoperta che Lui non ci toglie nulla! Ma ci dona tutto! Che grandezza! È un Dio grande, è davvero il Dio dell’impossibile! La palla che ci butta Maria oggi, credo sia quella di passare quindi dalla paura alla fede nelle situazioni che viviamo ogni giorno, o almeno, provarci! Con Lei!
Magari se guardiamo un po’ al nostro quotidiano vediamo che ci sentiamo un po’ mancanti di fede, di fiducia in Dio, in noi stessi o negli altri e inevitabilmente sperimentiamo una sorta di sterilità, come Elisabetta. È con Maria che capiamo che proprio dove ci sentiamo sterili, siamo chiamati a DARE LA VITA! E’ con Lei che possiamo chiedere a Dio: “Dimmi qual è un altro modo per generare vita perché non lo so! Ma lo voglio! Rispondendo così: “Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.”
E’ come se dicesse: “Avvenga così proprio come hai detto tu, è proprio quello che voglio anche io!” Maria si definisce serva del Signore ed è proprio qui che dice “Eccomi”, è proprio qui che tutti siamo testimoni dell’incontro tra il progetto di Dio e il desiderio di Maria. “Ho capito chi sono! Ci sto!” Maria ci porta davvero nella profondità del nostro cuore e ci parla di DESIDERI. Come quando da bambina mi chiedevano: “chi vuoi essere da grande?” Ecco, è come se Dio ci dicesse attraverso di lei, oggi: “Chi vuoi essere DI grande? Come vuoi generare vita?” Io rispondo così: come Colei che si dona, che esiste solo per questo! Noi siamo nati per servire, ovvero per amare. E se non servo, a che servo?
La vocazione di ogni uomo è amare, è nel servizio! E il servizio non è la schiavitù, ma è amare secondo Dio. La nostra realizzazione come uomini e donne passa attraverso il DONO e non l’autorealizzazione. È proprio un’altra cosa! E Maria ce lo dice con la sua vita, e i santi con lei. San Domenico era un uomo pienamente realizzato e pienamente felice da generare vita! Allora, anche noi possiamo farcela! Anche noi giovani possiamo dire il nostro “Si” al mondo, con coraggio e fiducia!!!
Insieme a Lei, Mamma Celeste che cammina con noi e Stella del Mare che ci guida verso l’orizzonte più bello, quello che vale la pena vivere, con Dio e per Dio!
Sara
Gruppo giovanile domenicano "Sant'Antonino" (Firenze)
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