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  • Immagine del redattoreDomini Canes

Chi trova un amico, trova un tesoro

Aggiornamento: 9 lug 2020

Più ci penso e più mi sembra che la Comunione dei Santi non me l'hanno mai veramente spiegata. O forse, il che è più probabile, ero io a non essere veramente attento e interessato.

Se però ci ripenso mi dico: cavolo quanto mi sono perso per tanto tempo! Perché più la vivo e più penso che sia una roba pazzesca: rompe la solitudine, ti inserisce in una comitiva gagliarda e, per ultimo, ti fa in qualche modo concittadino di quelli del piano di sopra: i santi, i felici.


Oggi 4 giugno per il nostro Ordine è la festa di san Pietro da Verona, martire (quello della foto, per intendersi). L'ho incontrato che stavo ancora alle scuole superiori e credo di averlo percepito subito come un amico. Mi sembrava un tipo davvero in gamba, con idee belle, luminose e forti. Uno che davanti allo zio cataro (un'eresia di ieri - e di oggi - che sostiene che Dio non ha creato le cose materiali, frutto piuttosto del diavolo) che lo voleva zittire gli dice: "Fa' come ti pare, io credo che Dio ha creato il Cielo e la terra", o qualcosa di simile.


Insomma, l'ho conosciuto per "caso" e sperimento quasi ogni giorno di aver trovato un tesoro. Certo, è un'amicizia particolare ma pur sempre un'amicizia.

Non credo di esser pazzo (ma chi lo sa!) in questo: se è certo che il corpo dei santi è privo di vita in attesa della risurrezione, la loro anima è viva e sperimenta già una certa beatitudine davanti a Dio. E credo che l'incontro con questo santo martire domenicano sia davvero stato provvidenziale.


La Comunione dei Santi, allora, non è solo una formula del Credo che preghiamo a Messa, ma è una realtà viva e vitalizzante: è come stare allo stadio e avere una folla di amici che dagli spalti tifa per te, grida per te e ogni tanto per grazia dell'arbitro (il Signore) fa irruzione in campo - ma quanto è figo quando c'è un'invasione di campo?! - per tirarti una borraccia d'acqua, starti vicino e forse giocare con te, per te. Perché come a calcio si gioca in squadra, così nella vita cristiana non si cammina da soli verso il Cielo ma insieme, in comunione.


E tu? Hai qualche santo o santa che senti amico e di cui sperimenti la vicinanza?


fr. Fabrizio


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