top of page

BLOG E ARTICOLI

perché discuterne è domenicano

Maria Immacolata: l’Arca della Nuova Alleanza

  • Immagine del redattore: Domini Canes
    Domini Canes
  • 7 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Siamo tutti familiari con il racconto della Visitazione, il secondo mistero gaudioso, narrato nel Vangelo secondo Luca (Lc 1, 39-45). Ma sapevate che questo racconto ha un significato teologico profondo?

Leggiamo insieme il brano evangelico:


«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo . E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".»

In questo brano, il Vangelista Luca sta cercando di tracciare un parallelo esplicito tra Maria e l'Arca dell'Alleanza come descritta nel Secondo Libro di Samuele (2 Sam 6). Questa correlazione è evidente in diversi punti:

1) Il Viaggio: Come Maria "si alzò e andò... verso la regione montuosa di Giuda", così il re Davide "si alzò e partì con tutta la sua gente da Baalà di Giuda, per far salire di là l'arca di Dio". Entrambi si dirigevano verso una regione montuosa di Giuda.

2) La Domanda di Elisabetta: Le parole di Elisabetta, "A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?", richiamano la domanda di Davide davanti all'Arca: "Come potrà venire da me l'arca del Signore?".

3) La Reazione di Giovanni Battista: Il "sussultò nel suo grembo" di Giovanni Battista davanti a Maria è parallelo a Davide che "saltava e danzava dinanzi al Signore" davanti all'Arca.

4) L'Esclamazione di Elisabetta: Il verbo greco tradotto con "esclamò" usato per Elisabetta è un termine molto particolare nella Bibbia. Nel Nuovo Testamento, appare solo nel racconto della Visitazione. Nell'Antico Testamento, si trova solo nei racconti dell'Arca, riferendosi al canto dei leviti davanti ad essa (es. 1 Cr 15,28; 2 Cr 5,13). Essendo Elisabetta di stirpe levitica, il suo "esclamare" è interpretato come un canto sacerdotale davanti alla "nuova arca dell'alleanza".

5) La Durata del Soggiorno: Maria rimane con Elisabetta per tre mesi, un dettaglio che rispecchia i tre mesi in cui l'Arca del Signore rimase nella casa di Obed-Edom di Gat, portando benedizioni (2 Sam 6,11).

L'Arca dell'Alleanza era l'oggetto più prezioso della religione ebraica, non per il suo valore intrinseco, ma per ciò che conteneva: le tavole dei Dieci Comandamenti, scolpite dal dito di Dio; la manna, il pane miracoloso del deserto; e la verga di Aronne che germogliò. Rappresentava la presenza di Dio e la sua alleanza con il popolo d'Israele, spesso manifestata sotto forma di una nube. All'epoca di Gesù Cristo, l'Arca era scomparsa da secoli, essendosi nascosta dal profeta Geremia intorno al 587 a.C.

San Giovanni l'Evangelista, in una visione (Ap. 11, 19), descrive l'apertura del tempio celeste in cui "apparve l'arca della sua alleanza". Considerando che l'Arca era scomparsa ormai da secoli, questa apparizione sarebbe stata una notizia straordinaria per gli ebrei.

Immacolata ad opera di C. Nicosia https://www.instagram.com/allsaintsillustrations/
Immacolata ad opera di C. Nicosia https://www.instagram.com/allsaintsillustrations/

A questa visione segue immediatamente quella di "una donna vestita di sole" (Ap 12, 1). Questo accostamento rivela che la nuova Arca dell'Alleanza è una donna. Se uniamo il messaggio di Luca e quello di Giovanni, arriviamo alla conclusione che la Nuova Arca dell'Alleanza è Maria Santissima.

Come l'Arca, Maria è preziosa perché contiene il Verbo fatto carne, Gesù Cristo, il Pane della Vita e il Sommo ed Eterno Sacerdote. La discesa dello Spirito Santo su di lei rappresenta il ritorno della presenza di Dio.

Nell’Antico Testamento, l’Arca dell’Alleanza fu preparata con grande cura. Nel Libro dell’Esodo, nei capitoli dal 25 al 30, il Signore fornisce a Mosè istruzioni molto chiare su come preparare l’Arca. Queste istruzioni sono ripetute nei capitoli 35-40, quasi a voler sottolineare l'importanza della preparazione dell'Arca. Se l’Arca rappresentava la presenza di Dio in mezzo al suo popolo, doveva essere splendida e perfetta, senza nessun difetto.

Ora, non possiamo dire lo stesso dell'Arca della Nuova Alleanza, Maria Santissima? Maria non era solo un simbolo della presenza di Dio, ma Dio dimorava realmente in lei e per nove mesi ha portato nel suo grembo il Figlio di Dio.


Una ricostruzione contemporanea di un'arca
Una ricostruzione contemporanea di un'arca

Questa Arca doveva essere preparata con grande cura e attenzione da Dio, ed ecco che abbiamo il mistero dell'Immacolata Concezione. Come l’Arca dell’Antica Alleanza doveva essere senza difetti né macchie, così l’Arca della Nuova Alleanza doveva essere senza macchia: Immacolata.

Il mistero dell'Immacolata Concezione di Maria è un richiamo per tutti noi alla cura con cui è stata preparata la venuta del nostro Signore nella carne. In questo periodo di Avvento, prepariamo anche noi i nostri cuori per la venuta del Signore!

ree

fr Jean Gabriel Pophilatt OP


 
 
 

Commenti


FRATI PREDICATORI (DOMENICANI) - PROMOZIONE PASTORALE GIOVANILE
PROVINCIA ROMANA DI S. CATERINA DA SIENA
©2020
Stemma Ordine Domenicano
ROMANA Logo N.png
bottom of page