Dio intimamente in noi. Tempo di avvento e di grazia #avvento2025

Domini Canes
14 ore fa
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C’è una parte della nostra fede, e dunque anche della nostra riflessione, che, facilmente viene dimenticata. Troppo, molto spesso. Sì, tra l’altro perché è un concetto di non semplice definizione per questo comunque difficile sintesi ed analisi.Il tema è quello della tenerezza e della grazia.Se noi guardiamo un po’ quello che abbiamo fatto oggi si può dire che ci sia tenerezza come ci sia la grazia, altro concetto su cui da tanti secoli sussiste un ampio dibattito con i fratelli protestanti. In realtà non sarebbe così difficile da comprendere.Forse più difficile da vivere. Il tempo di Avvento ci serve proprio per assimilarlo di più nella nostra vita. Siamo stati Amati gratuitamente senza nessuna pretesa, senza nessun impegno, senza nessun tipo di contratto. Dio ama così come siamo incondizionatamente. Allo stesso modo ci chiede questo stesso amore, gratuito e non che ci obblighi in modo vincolante a far quello che Dio ci impone. Ecco perché a questa grazia noi siam chiamati, oltre che riceverla, anche a donarla. Così come Gesù fece negli Apostoli.La grazia è infatti la partecipazione dell’uomo della natura divina. È Dio in noi, intimamente uniti nell’anima. In effetti, come già i giorni di Natale, sin da bambino, il suo manifestarsi è già una manifestazione e donazione della grazia. Ma è impossibile esprimere la grazia, neanche in modo molto vago, se questa non viene ad essere accompagnata con la tenerezza, la compostezza e l’affetto di un bambino. Una tenerezza su cui già Papa Francesco aveva più volte insistito. Nell’ambito evangelico prende nome di splanka, […] ed è essere avvolti da Dio con un amore viscerale. Allora troviamo oggi solo un momento per pensare a questo amare il mondo con la grazia di un amore più grande. […]

(Il testo è tratto da L. Graziano – G. Scardocci – Nel tempo delle notti luminose – Leggende e Vangelo dall’Avvento all’Epifania, Phronesis, Palermo, 2025,39.