Lucia: la ragazza che ha visto oltre (senza filtri instagram) #avvento2025
- Domini Canes

- 3 giorni fa
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Il calendario ci porta dritti in Sicilia, precisamente a Siracusa, per festeggiare una delle "big" dell'Avvento: Santa Lucia.
Ora, dimenticate per un attimo l'immagine un po' sdolcinata della ragazza bionda con la corona di candele in testa che porta i dolcetti al nord Europa (tradizione bellissima, per carità), e mettete da parte anche il detto "il giorno più corto che ci sia" (spoiler scientifico: non è vero, quello è il solstizio d'inverno!). La vera Lucia, quella storica, è una giovane donna tosta, una vera "influencer" della fede del IV secolo, che ha avuto il coraggio di dire "no" a un sistema che la voleva sottomessa e "sì" a una libertà radicale.
Una ribelle con una causa
Siamo intorno all'anno 304, durante le persecuzioni di Diocleziano. Lucia è una nobile siciliana, promessa sposa a un pagano. Il copione della sua vita era già scritto: matrimonio di interesse, vita agiata, silenzio. Ma Lucia ha altri piani. Dopo un pellegrinaggio sulla tomba di Sant'Agata per la guarigione della madre, decide di fare "all-in" su Cristo. Consacra la sua verginità a Dio e distribuisce la sua ricchezza ai poveri.
Il fidanzato, comprensibilmente (per l'epoca), non la prende bene e la denuncia come cristiana. Qui inizia il suo martirio. Provano a bruciarla, ma le fiamme non la toccano; provano a trascinarla via con i buoi, ma lei resta inamovibile come una colonna. Alla fine, muore per un colpo di spada.

La questione degli occhi (e dello sguardo)
Tutti conosciamo l'iconografia di Lucia con gli occhi sul piatto. La tradizione leggendaria dice che se li strappò o le furono cavati. Al di là del dettaglio macabro (probabilmente una narrazione successiva legata all'etimologia del suo nome, Lux, luce), il messaggio teologico per noi è potentissimo.
In un mondo come il nostro, ossessionato dall'apparire, dove passiamo ore a scrollare feed pieni di vite perfette e filtrate, Lucia ci lancia una provocazione enorme. Lei è la santa della Luce, non tanto della vista. Ci insegna che si può avere una vista perfetta (10/10) eppure essere completamente ciechi di fronte alla realtà, ai bisogni degli altri, alla presenza di Dio. E, al contrario, si può essere nel buio del dolore o della confusione, ma avere una "luce" interiore che spacca le tenebre.

Riflessione.
Lucia ci sfida a cambiare prospettiva. Il suo nome evoca la luce che vince la notte. Per noi giovani (sì, mi ci metto dentro anch'io!), la tentazione è spesso quella di guardare solo alla superficie, di giudicare "a vista". La fede di Lucia, invece, è uno sguardo a raggi X. Lei ha visto in quei poveri a cui ha donato tutto non degli "sfigati", ma la carne di Cristo. Ha visto nel martirio non la fine, ma l'inizio della Vita vera.
La domanda che vi lascio oggi è un po' scomoda: Cosa stiamo guardando davvero? I nostri occhi sono incollati su noi stessi e sui nostri piccoli problemi, o riusciamo ad alzare lo sguardo per intercettare chi ha bisogno di una mano, o semplicemente di un sorriso?
Pratica: chiediamo a Santa Lucia di prestarci, anche solo per oggi, i suoi occhi. Per vedere il mondo non come un palcoscenico dove esibirci, ma come un campo dove amare.
Facciamo gli auguri di buon onomastico a tutte le Lucia e buona festa della Luce di Cristo a tutti voi.
fr Gabriele Scardocci OP
(copertina realizzata con Gemini IA)



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