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perché discuterne è domenicano

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  • Immagine del redattoreDomini Canes

Tutti i santi domenicani: la bellezza spirituale.

"Dalle lettere del Maestro dell' Ordine Giordano di Sassonia,


Ai figli carissimi in Cristo Gesù, a tutti i fratelli assegnati alla provincia di Lombardia, Fra Giordano, loro servo inutile, augura salute e fervore di spirito.

La carità mi incita e il bene comune mi consiglia, dal momento che non posso presentarmi a voi di persona, come vorrei, a visitarvi comunque almeno con uno scritto, dato che mi si offre l'occasione.



Giacché nel luogo del nostro pellegrinaggio, finché il cuore dell'uomo è corrotto, incline ai vizi, pigro e debole nelle virtù, abbiamo bisogno di esortazioni, così che il fratello sia aiutato dal fratello e l'amore della carità celeste infiammi l'ardore dello spirito che la tiepidezza quotidiana della propria negligenza assorbe. Per questo, figli miei carissimi, vi prego e vi esorto con tutta forza, scongiurandovi, in nome di colui che vi ha redento col suo santo sangue e vi ha riacquistato la vita con la sua pia morte, a non

dimenticarvi della vostra professione e del vostro proposito, ma a ricordarvi dei sentieri antichi, lungo i quali i nostri antenati si affrettarono verso la pace con spirito ardente. Essi finchè vissero qui gareggiarono nella nobiltà dei sentimenti disprezzarono sè stessi, non tennero in nessun conto il mondo, desiderarono il regno celeste, forti nella pazienza, spontaneamente generosi nella povertà, ferventi nell'amore.

Tra loro sappiamo che fu singolare il nostro padre Domenico, venerabile e di santa memoria, che mentre viveva con noi nella carne, camminava nello spirito, non solo non accontentando, ma spegnendo i desideri della carne; mostrando in sé una vera povertà nel vitto, nel vestito, nel tenore di vita.

Assiduo nell'orazione, singolare nella compassione, nell'effusione di lacrime per i figli, fervente nello zelo delle anime; non debole di fronte alle diffi-coltà, sicuro nelle avversità. Quanto fu grande presso di noi sulla terra lo gridavano le opere, lo attestavano le virtù e i miracoli. Quanto grande continui ad essere ora presso Dio, in questi ultimi giorni in cui abbiamo trasportato il suo sacro corpo dal luogo della precedente sepoltura a un luogo venerabile, è manifestato dai prodigi, è provato dai miracoli.

Pertanto dobbiamo lodare il nostro Redentore, il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che si è degnato di scegliere per sé tale servo e di preporlo a noi come padre, perché la sua regola ci educhi e l'esempio della sua fulgida santità ci infiammi.

Per misericordia di Dio vedo alcuni tra voi per i quali godo e rendo grazie a Dio; essi per amore della bellezza spirituale purificano la coscienza, cercano la perfezione e si affaticano nella predicazione, sono ardenti nello studio, ferventi nelle orazioni e nelle meditazioni, vivono sempre alla presenza di Dio, remuneratore e giudice delle loro anime.

Voi che siete tali rallegratevi, o carissimi, e cercate di progredire ancora di più. Voi, che ancora non lo siete, impegnatevi, adoperate la vostra inge-gnosità, affinché facciate progressi in vista della salvezza, in Colui che si è degnato di chiamarci nella grazia in cui vivete, perché diventiate perfetti, non tiepidi, il Salvatore nostro buono e pio, il Figlio di Dio Gesù Cristo, a cui spetta l'onore e la potestà ora e per i secoli dei secoli. Amen"




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